| PECHINO - Fuori da tre finali, quasi sicuramente quattro. Vanessa Ferrari spera ancora nella qualificazione al concorso generale, dopo aver perso la possibilità di lottare per una medaglia alla trave, al volteggio, alle parallele e probabilmente al corpo libero.
Due cadute pesantissime hanno rovinato la sua prova: alla trave ed alle parallele, il quarto esercizio in cui ha perso la presa dello staggio ed è piombata sul materassino sotto gli occhi del direttore tecnico Enrico Casella. L'ex campionessa del mondo, a corto di preparazione per i problemi muscolari che la tormentano da quasi un anno, ha subito un impatto durissimo con un'Olimpiade alla quale le cinesi e le romene, oltre alle americane che si stanno esibendo con l'Italia, sono arrivate molto agguerrite.
Iniziano con una caduta i Giochi di Vanessa. Dopo i cinque tonfi nell'ultimo allenamento nel National Indoor Stadium, l'ex campionessa di Aarhus 2006 deve scendere dalla trave, l'attrezzo che meno le piace, nel primo esercizio delle qualificazioni. Il programma ridotto al corpo libero, conseguenza della disastrosa prova del podio di tre giorni prima, tiene poi basso il punteggio in una prova comunque positiva, a tratti spettacolare, senza gravi errori sulle diagonali semplificate in alcuni passaggi per non compromettere la qualificazione alla finale del concorso generale.
I Giochi della diciassettenne lombarda, che si allena a Brescia, cominciano alle 13,32 ora locale, le sette e mezzo in Italia. Preceduta come al solito dall'amica e compagna di club a Brescia, Monica Bergamelli, la Ferrari esegue una prima verticale corretta, ma nel successivo salto all'indietro manca l'appoggio sulla trave, larga dieci centimetri, cadendo dall'attrezzo e risalendoci sopra. Senza problemi il resto dell'esercizio, infatti la giuria assegna un discreto 14,775, nonostante la penalizzazione per l'errore. Meglio di lei anche Lia Parolari (15,175).
Scura in volto la diciassettenne, che si isola in attesa dei successivi esercizi. La rotazione delle squadre la mette subito di fronte al corpo libero, un tempo il suo pezzo forte sulle note del " Nessun Dorma", ora un'incognita legata ai problemi di spinta per avviare le diagonali: la tendinosi non le permette più di affrontare serena questo tipo di acrobazia, infatti dopo Pechino Vanessa si fermerà per mesi. La sua presenza in pedana, unita ad un medley pucciniano di grande effetto, ha il potere di distrarre il pubblico dall'esibizione delle star americane, che stanno incantando nella stessa sessione di gara, ma soffrono la sfida a distanza con le cinesi che le stanno superando coi punteggi di un paio d' ore prima. Bene le diagonali di Vanessa, qualche leggera imperfezione, ma l'esercizio non è ricco di difficoltà come in passato: la giuria assegna un 14,650 che la esclude probabilmente dalla finale.
Decisamente il volteggio, su una pedana ostile per un'atleta leggerissima, non può essere un terreno per recuperare, ed una prova discreta vale 14,825, ai limiti delle sue possibilità. Poi la doccia fredda delle parallele.
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