Vorrei parlarvi di un libro che vi consiglio davvero di leggere se non l'avete già fatto.
Si tratta di "Semplicemente Jury", l'autobiografia di Jury Chechi scritta da lui stesso in collaborazione con il Giornalista Carlo Annese. Sicuramente lo conoscerete tutti, il Signore degli Anelli, vincitore di 5 Mondiali e un Oro Olimpico proprio agli Anelli.
Vi sono descritte dettagliatamente tutte le fasi della sua carriera, dai primi approcci alla Ginnastica, da bambino (mentre il padre lo voleva pugile o ciclista), ai primi risultati di rilievo fino al Bronzo agli Anelli di Atene 2004.
Quello che colpisce è che Jury si rivolge direttamente al lettore usando il "tu" e sembra proprio che sia lì a raccontarti la sua storia mentre leggi.
Una Storia piena di successi che inizia a 6 anni. Anni duri, contrassegnati ogni giorno da ore e ore di allenamento per arrivare in Nazionale, in palestre con attrezzature vecchie e malandate a Prato (dove è nato) e a Varese. Proprio in questa fase, a 17 anni, Jury dovette subire un brutto episodio, in cui mi sono rivisto anch'io: la perdita, sportivamente parlando, del suo migliore amico Federico, rimasto paralizzato dopo essersi fratturato le vertebre cervicali in seguito ad una caduta al Corpo Libero. Fu un'episodio che lo segnò profondamente, tanto da farlo pensare al ritiro.
Anche i suoi primi anni in Nazionale non furono facili: i Tecnici non lo consideravano nonostante i suoi titoli italiani a causa del fisico minuto e in gara i Giudici spesso non lo pagavano come avrebbe meritato perchè era ancora sconosciuto.
Tuttavia Jury non ha mai smesso di allenarsi in silenzio. Non lo hanno fermato neppure due gravissimi infortuni, uno al tendine d'Achille (che gli costò l'Olimpiade di Barcellona nel 1992) e uno al braccio (che gli costò quella del 2000 a Sidney). Nel frattempo, però, i suoi sforzi trovarono il coronamento con l'Oro Olimpico di Atlanta e 5 Mondiali agli Anelli, insieme ad Europei e Titoli Italiani. Nessun Ginnasta contemporaneo è arrivato a tanto.
Dopo essersi ritirato nel 1998, si dedicò alla lotta al doping e a promuovere la Ginnastica in Italia e nel mondo. Ormai era diventato una celebrità e la sua era l'immagine dello Sport pulito. Ha riscosso i meritati successi rimanendo sè stesso, solo Jury, un ragazzo semplice e amato da tutti, compagni, avversari e gente comune.
Ma il suo capolavoro lo realizzò alle Olimpiadi del 2004, ad Atene.
Per una promessa fatta al padre in fin di vita, per suo figlio nato da poco e per sè stesso, per cancellare quello che la sfortuna gli aveva negato in precedenza a Barcellona e a Sidney, Jury decise di tornare a gareggiare all'Olimpiade di Atene.
E a 35 anni ottenne un'altra medaglia, chiudendo la sua straordinaria carriera con uno splendido Bronzo agli Anelli che nessuno si sarebbe aspettato.
Un libro bellissimo, in cui Jury insegna soprattutto una cosa:
CITAZIONE
"Ogni sogno è possibile se ci credi fino in fondo".
Lo potete trovare in qualsiasi Biblioteca. E dopo averlo letto, se amate la Ginnastica, vi verrà spontaneo dire Grazie a questo piccolo-grande uomo.
E' quello che ho fatto io.
Grazie, Jury, per essere stato ed essere il simbolo che sei.
Semplicemente tu.
Edited by rickyy78 - 18/9/2007, 20:00
